Veganuary: la sfida che ci permette di essere più consapevoli, sostenibili e sani per un mese!
Gennaio vuol dire nuove sfide e prove, ma non solo.
Nella Casa del Bosco da due anni si aderisce ad una sfida che dura per tutto il mese e ci permette di portare con noi durante tutto l’anno qualche ricetta vegetale nuova e qualche abitudine buona in più a tavola.
E’ il Veganuary.
Cosa è il Veganuary?
Il Veganuary è una manifestazione nata in Inghilterra che si pone l’obiettivo di far avvicinare quante più persone possibili ad un’alimentazione vegetale per 31 giorni.
L’anno scorso hanno aderito più di mezzo milione di persone in tutto il mondo!
Si può aderire iscrivendosi su www.Veganuary.it , in Italia seguito e promosso da EssereAnimali, ogni giorno dopo l’iscrizione riceverete mail con consigli, ricette, e supporto.
Perchè provare il Veganuary?
Beh ci sono molteplici motivi:
- salute
- sostenibilità
- consapevolezza
Io, per esempio, sono vegetariana, ma abito con un onnivoro (a volte!) convinto.
Per noi aderire al veganuary vuol dire soprattutto dedicare un mese alla scoperta di ricette nuove.
Nuovi modi di intendere il cibo e un occhio un po’ più vigile per quello che finisce dentro il nostro piatto.

Inoltre, se tutti provassimo in questo mese a limitare al minimo il consumo di prodotti di origine animale, agiremmo sull’impatto ambientale di emissioni di CO2 in modo sostanziale.
1. CONSAPEVOLEZZA
Questo è forse il fattore più importante per me.
Essere consapevole di quello che mangio, che poi è ciò con cui nutro il mio corpo, è fondamentale.
Questo mese di Veganuary diventa così una fucina di sperimentazioni a tavola.
Il mio consiglio è sempre quello di affrontare qualsiasi nuova esperienza con “conoscenza”.
Informatevi, studiate e cercate di capire cosa è meglio per voi!
State attenti alle spiegazioni semplicistiche e riduttive.
Il cibo, oltre a essere buono, è il nostro nutrimento, e per questo merita la dovuta attenzione.
In questo mese cerco sempre di seguire le regole proposte dal Dott. Franco Berrino, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Qui trovate un po’ di suoi manuali e liberi interessanti
Quindi, oltre a cercare di seguire una dieta del tutto vegetale, sto attenta a non consumare cibi raffinati, pronti e confezionati.
Elimino quasi del tutto lo zucchero (sempre integrale nel caso mai raffinato!), sostituisco il sale con il gomasio (Pat lo fa tutto l’anno!) e cerco di essere attenta a mangiare almeno 30 gr di fibre da cereali al giorno!

Quando si inizia a mangiare verdura e frutta in quantità molto superiori rispetto al solito è importante sapere come sono coltivate.
Per me è facile, lo devo ammettere, cercare verdure e frutta biologiche con zero residui.
Tra orto e mercato rionale delle aziende agricole locali, riusciamo a trovare di tutto!
Ma se si vive in città so che non è poi così facile.
Così, bisogna imparare la vera arte del Veganuary: LEGGERE LE ETICHETTE!
Provenienza, pesticidi utilizzati e categorie di biodiversità saranno le nostre stelle guida per i prossimi giorni!
(Qui un ottimo articolo su come leggere le etichette e scoprire tutto su quello che stiamo comprando!)
All’inizio sarà macchinoso e un po’ difficile.
Ma diventare più consapevoli a tavola è fare del bene a sé stessi, e molto spesso anche al pianeta.
2. SOSTENIBILITA’
Un tema che spesso viene affrontato come se facessimo parte di fazioni diverse e fosse un problema non condiviso.
Ma la realtà è che il mare come il cielo è solo uno ed è di tutti noi.
Così, se per un mese più persone provassero a ridurre il proprio consumo di cibi di origine animale, questo comporterebbe una diminuzione sensibile della produzione di Co2 prodotta dall’industria alimentare, la più inquinante del pianeta.
Vi faccio alcuni esempi:
- Per produrre un chilogrammo di carne bovina l’anidride carbonica emessa nell’aria tocca il valore massimo di 68,8 chilogrammi
- Al limite opposto, invece, la produzione di un chilo di patate richiede un’emissione di Co2 di appena 0,4 chilogrammi.
Ma anche altri alimenti della dieta vegetariana hanno un basso impatto ambientale.
Per esempio,
- per un chilo di fagioli si parla di 0,8 chilogrammi di Co2
- mentre per un chilo di mais ci si ferma a 0,7 chilogrammi di anidride carbonica.
Ma anche se consideriamo l’utilizzo di acqua i numeri sono molto alti:
- per produrre un solo hamburger di carne bovina da 150 gr. servono 180 litri di acqua!
Per parlare di sostenibilità, è importante però fare qualche precisazione anche sul consumo vegetale.
Per essere sostenibili bisognerà:
- scegliere prodotti stagionali (evitiamo le ciliegie a gennaio!)
- scegliere prodotti italiani e non importati ove possibile.
Tra l’altro l’Italia è una delle nazioni con il miglior sistema di controllo nella produzione agroalimentare. Scegliendo, quindi, prodotti nazionali è possibile che sceglieremo anche prodotti non OGM e senza pesticidi. - evitare di consumare prodotti pronti e confezionati
- scegliere cerali e pasta integrali a filiera corta
Spero che queste poche informazioni siano state utili per il tuo prossimo Gennaio gentile e vegetale!
Presto nuove ricette e un articolo dedicato al mio pasto preferito: la Colazione!
A presto,
Bennini
P.s per Informazioni e ulteriori dettagli sul Veganuary, dieta Vegetale e Sostenibilità visita: