“La felicità nella vita è proporzionale alla disciplina che si possiede”
ANITCA SAGGEZZA INDIANA
Oggi parleremo di Tapas, un concetto yogico legato ad autodisciplina, forza di volontà, sforzo costante.
Aiuto, dirai tu. E’ lunedì sera e le ultime cose di cui voglio parlare sono disciplina e sforzo.
Effettivamente, non hai tutti i torti. Ma prima di chiudere tutto e darti a Netflix, abbi un solo un attimo di pazienza. Ti prometto che non te ne pentirai!
Come sempre, partiamo dal principio.
Ti sei mai chiesto a cosa serve la disciplina?
Il concetto di disciplina è sicuramente controverso. Tutti ci rendiamo conto che in qualche modo è importante, ma, sin da quando siamo bimbi, è anche un’entità odiata.
Se io ci penso, mi viene in mente la mia mamma che mi sgrida. Ho in mente le diete, la privazione, i compiti d’inglese nei pomeriggi di giugno, le presentazioni di lavoro il martedì sera alle 19:30.
Tutte cose poco appetibili, non è vero?
Rileggendo le mie associazioni mi accorgo, però, che sono tutte accomunate da qualcosa.
Che cosa?
Sono legate a un’imposizione esterna.
Nel nostro mondo, pieno di condizionamenti, siamo portati ad associare il concetto di disciplina alle imposizioni della famiglia, degli amici, della maestra, dei colleghi.
Hai mai pensato che l’accezione negativa di disciplina e austerità possa essere legata alle imposizioni esterne?
Forse, nel momento in cui si è austeri e auto-disciplinati nel percorrere una strada piacevole e giusta per noi, l’odio per questi concetti viene meno.
Ecco che entra in gioco tapas, l’autodisciplina yogica.
Tapas, insieme a Saucha, Santosha, Svadhyaya e Isvara Pranidhana, è uno dei “Niyama“, le “Osservanze” verso se stessi, descritto negli Yoga Sutra di Patanjali.
(Se vuoi approfondire gli Yoga Sutra, ti consiglio la bibbia commentata in merito, Quattro Capitoli Sulla Libertà, di Swami Satyananda Saraswati).
Tapas è l’ardore, che viene da dentro, per portare avanti una causa con tutto te stesso.
La causa, però, deve essere qualcosa in cui TU credi profondamente. Qualcosa che nessuno ti ha imposto. Qualcosa che è solo tuo e di nessun altro.
Quando riesci a essere libero di percorrere la tua strada (non è facile lo so), solo allora si può parlare di tapas.
Ecco allora che la pratica intensa e la disciplina non sono poi così male!
Quello che sembra ad alcuni un’austerità, non è forse che una buona scelta in tutta coscienza.
Sri Aurobindo
Prova a riflettere su queste domande:
“Quali sono le cose nella tua vita quotidiana che gli altri potrebbero considerare come un’austerità?” "Consideri queste cose come un’austerità o più semplicemente come un modo di vivere?"
Se vuoi puoi rispondere appuntando sul tuo diario i tuoi pensieri in merito 🙂
Tutto un altro significato, non è vero?
Tapas, la disciplina, diviene, così, il mezzo per raggiungere qualsiasi obiettivo.
In sanscrito, Tapas significa “pratica intensa”. Proviene dalla radice del verbo STAP che significa rendere molto caldo, bruciare, creare calore o produrre energia.
Simbolicamente, questo fa riferimento ad ogni pratica intensa o prolungata per attivare il processo che incendia completamente le imperfezioni, le scorie della personalità interiore.
Abbiamo già visto come tutto ciò che brucia, crea spazio e trasforma. In questo senso tapas è un processo di auto-purificazione, per liberarsi dai condizionamenti e seguire, con forza, la propria strada.
Tapas, la disciplina, è vitale, ad esempio, quando si vuole cambiare una cattiva abitudine.
Parleremo del pilota automatico delle abitudini negative nel prossimo articolo, ma posso già svelarvi che più si desidera cambiare, più tapas, la forza di volontà che ci sorregge nel cambiamento, è forte.
Tapas, insomma, è quel fuoco, che brucia dentro la tua pancia (sì, secondo gli secondo gli yogi è dentro pancia), che consente di sorreggere il cambiamento, bruciare ogni dubbio e accendere la forza di volontà.
Prima di lasciarti, mi piacerebbe prepararti per l’argomento che affronteremo nel prossimo articolo, legato alle abitudini negative che vorresti abbandonare, con un piccolo esercizio.
- Pensa alla tua giornata quotidiana, da quando ti alzi a quando vai a dormire
- Individua quelle cose che ripeti meccanicamente ogni giorno (abitudini)
- Classifica le tue abitudini in buone a cattive (non barare!)
- Annotare le abitudini negative, che vorresti cambiare, sul tuo diario
Come vedremo
Tapas, la pratica intensa ripetuta nel tempo, sarà il mezzo per liberarti di tutto ciò che non vuoi più.
Sei pronto ad accogliere questa nuova sfida?
Io non vedo l’ora 🙂
A presto,
Pat