Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già fuggito:
assapora ogni istante, confidando il meno possibile nel domani.
quinto orazio flacco
Oggi vi parlerò di mindfulness, uno strumento per imparare a osservare ed accettare il presente per quello è.
Qui ed Ora.
Un concetto di cui si sente molto parlare in questo periodo.
In realtà è qualcosa di molto antico.
Deriva, infatti, dalla locuzione latina “hic et nunc“, usata spesso in epoca romana e associata al poeta Orazio e alle sue Odi.
In epoca romana, in realtà, hic et nunc era pronunciato per dare un ordine.
In seguito, poi, grazie anche all’Esistenzialismo di Heidegger che, nel suo capolavoro “Essere e Tempo“, ha ripreso il concetto, il Qui ed Ora ha preso tutto un altro significato.
Oggi siamo soliti interpretare la locuzione per riferirci allo “stare nel momento presente”.
La mente umana, infatti, ha una certa difficoltà a soffermarsi sull’attimo presente.
C’è una forte tendenza della mente a fuggire dal presente, per andare altrove.
Dove si reca la mente?

- Nel passato: ricordi e malinconie
- Nel futuro: strategie e pianificazioni
- Nella mente degli altri: simulazione mentale di ciò che accade nella mente altrui
- Altrove: in un altro luogo con altre persone
Fuggire dal momento presente ha, purtroppo, effetti estremamente negativi sulla vita quotidiana.
Si tratta di un enorme spreco di energia mentale, che viene buttata via a “immaginare”, piuttosto che a vivere.
Esiste un rimedio a tutto ciò?
Ebbene sì!
La Mindfulness per imparare a stare nel Qui ed Ora.
La mindfulness è un tipo di meditazione che allena la mente a stare nel momento presente.
Mindfulness significa prestare attenzione in un modo particolare; stare intenzionalmente, nel momento presente, in modo non giudicante, momento dopo momento.
Jon Kabat-Zinn
I benefici della Minfdulness

Imparare a bloccare la mente nel momento presente è qualcosa di davvero magico.
Oltre ad aiutarti a focalizzarti sui tuoi obiettivi, presenta une serie di altri incredibili benefici, tra cui:
- Miglioramento del sistema immunitario
- Riduzione di ansia cronica, stress, insonnia
- Aumento dell’energia e del senso di benessere
- Migliora l’intelligenza emotiva e le relazioni sociali
- Migliora la memoria
- Aumenta lucidità e performance lavorative
Fantastico!
E allora perchè non provare?
Lo so.
Sederti a gambe incrociate per terra ti sembra strano e forse un po’ inutile.
Lo scetticismo legato alla pratica della mindfulness è più che giustificato.
Io stessa, oggi grande fan di questa pratica, sono stata per parecchi anni dubbiosa.
La nostra società “causa-effetto” e, nel mio caso, gli studi ingegneristici mi hanno convinto che tutto è risolvibile solo tramite metodo analitico.
Pensare, analizzare e scomporre il problema erano, per me, gli unici modi per risolvere qualsiasi quesito il mio cervello mi ponesse.
Ma spesso, crescendo, i quesiti sono diventati sempre più complessi.
MI sono ritrovata a pormi domande parecchio scomode, del tipo.
- Chi sono io?
- Perchè oggi mi sento così?
- Qual è il senso della vita?
- Perchè diavolo sto facendo questo lavoro?
- Perchè mi sento sempre in ansia?
- Chi determina cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Mi sentivo come il personaggio di Zero Calcare quando parla all’Amico Armadillo.
Un bel disastro…
Con l’emergere di queste domande, è subito divenuto evidente che il metodo analitico ha degli enormi bug.
Pensare, analizzare e scomporre questo tipo di problemi mi portava dentro un circolo mentale senza via d’uscita.
I miei pensieri si ingarbugliano e tornavo sempre al punto di partenza, con aggiunta di enorme frustrazione e sofferenza.
Sono, quindi, giunta a un mio personale assioma: i grandi quesiti della vita non sono risolvibili tramite il metodo analitico.
Un bel problema.
Per un ingegnere, un enorme problema.
Cosa fare?
Solo a quel punto ho provato la qualcosa di diverso.
Era un po’ di tempo che ci pensavo.
Avevo sentito parlare diverse volte di mindfulness e di come potesse aiutare in svariate situazioni.
Quindi ho preso un cuscino. Mi sono seduta da sola in mezzo alla sala, con le gambe incrociate.
Ero scomoda. Avevo male alle ginocchia. Mi sentivo scema. Mi vergognavo pure.
Alla fine ho chiuso gli occhi.
E SBAM!
Per la prima volta ho “visto” i miei pensieri.
Sì, esatto. Ho visto i miei pensieri. Anche se per pochi secondi.
Ho pensato subito: mio dio, ma quanto sono idioti i pensieri che faccio? Davvero perdo tutta questa energia a preoccuparmi di queste sciocchezze?
Ebbene sì.
Quel giorno ho capito che gran parte della mia energia mentale e fisica era catturata da pensieri davvero sciocchi e ripetitivi.
Quasi ossessivi. Di cui non mi importava un bel niente.
Questa consapevolezza mi ha sconvolto.
E c’era anche di peggio.
Continuando con la meditazione, ho compreso un altro aspetto forse ancor più scoraggiante.
Questi pensieri alimentavano un’emozione persistente: l’ansia.
A quel punto ho chiaramente deciso di approfondire la questione.
Mi sono documentata.
Se ti stai quindi chiedendo: “ma com’è che un pensiero idiota può causare sofferenza o preoccupazione?”
Eccoti la risposta.
Il cervello, la mente e le emozioni
Mente e cervello sono due due facce della stessa medaglia.
Aspetti differenti, ma intrinsecamente connessi: la mente è il flusso di pensieri, esperienze soggettive e idee provocato dal cervello.
- Il cervello è una parte del corpo, composta da sinapsi, sostanze biochimiche e cellule neuronali.
- La mente è una delle componenti che influenza l’emergere e lo sviluppo di un terzo partecipante alla nostra digressione tecnica: l’emozione.
- L’emozione è un processo che evolve nel tempo – viene e va -, che coinvolge mente e corpo e, in particolare, il sistema nervoso.
Se ci pensi bene, ciò che ti tocca nel profondo è proprio l’emozione.
Provare sofferenza non è piacevole, non è vero?
Soprattutto quando non si capisce perché emerge o quando è persistente, invece che passeggera, come dovrebbe fisiologicamente essere.
Ma perchè nascono le emozioni?
La verità è che le emozioni emergono sempre per un motivo.
I motivi possono essere due:
- un evento esterno scatenante, che causa un pensiero – mente che interviene -, il quale, a sua volta, causa l’emozione
- un pensiero scatenante – SOLO mente che interviene – che causa l’emozione
Non noti qualcosa di strano nei due punti qui sopra?
Io sì: alla fine è sempre la mente che causa l’emozione!
Sono i nostri pensieri che ci fanno sentire ciò che sentiamo.
Ebbene sì…
Sei tu il solo artefice del tuo stato d’animo.
Quanta responsabilità!
Certo, non sempre possiamo controllare i nostri pensieri.
Quindi sei tu l’artefice delle tue emozioni, ma spesso non volontariamente.
Realizzare questo passaggio, se ancora non lo hai fatto, è chiave.
Se vuoi iniziare a capirci qualcosa, smetti di attribuire il tuo stato d’animo ad eventi esterni e inizia a concentrarti su ciò che passa per la tua mente.
Come si fa? Già lo sai.
Mindfulness: guida pratica
Abbiamo già visto come entrare in uno stato meditativo: puoi leggere qui come prepararti.
Una volta seguiti i 6 step di preparazione, basterà allenarti a stare.
Prova iniziando a focalizzarti sul tuo respiro. Osserva l’aria fresca che entra e quella tiepida che esce.
Niente di più.
Sembra facile… Ma ahimè non lo è.
Noterai subito come la mente tenda a scappare qui e la.
Il tuo obiettivo è quello di riportarla al tuo punto di aggancio, quello che nello yoga si chiama Pratyaya, l’oggetto della mente, in questo caso il respiro.
Puoi utilizzare il pratyaya che preferisci: una sensazione particolare, un suono, la luce di una candela (questa si chiama meditazione Trataka).
Puoi provare ad allenarti con la mindfulness nella tua giornata quotidiana.
Cerca di fare caso, durante il giorno, ai momenti in cui la mente scappa e prova a riportarla al qui ed ora.
Mentre fai la doccia o ti lavi la faccia, prova a concentrarti sulle sensazioni dell’acqua sulla tua pelle.
Quando fai la strada per andare al lavoro, prova a concentrarti sull’ambiente circostante.
Quando mangi, prova a stare in silenzio e concentrati sul cibo: assaporalo e goditelo!
Insomma, cerca di stare qui!
Il presente è bello e il tuo intero sistema non vede l’ora di viverlo appieno!
Buona fortuna anima bella!
A presto,
Pat