La salvezza dell’umanità è nelle mani della donna che, non appena diventerà una vera donna, s’incontrerà con le altre vere donne e tutte insieme, unite, potranno salvare la terra.
Hernàn Huarache Mamani – La profezia della curandera
Il culto della Dea Madre è antico quanto l’umanità.
Parliamo di culto, esatto.
Ma attenzione, non stiamo parlando di religione.
Si tratta di due concetti ben diversi.
Il culto della Dea si compone di una serie di piccoli accorgimenti, rituali, attenzioni che compongono la giornata della “Donna Risvegliata“.
Cosa si intende per “Donna Risvegliata”?
Si tratta di una Donna che sa di esserlo.
In quanto tale, ogni donna possiede, infatti, delle specifiche caratteristiche, che la distinguono dal sesso maschile.
Le donne sono tipicamente molto connesse, intuitive, emotive, empatiche, “circolari”.
Hanno “poteri” che gli uomini non hanno, il cosiddetto sesto senso femminile.
Ogni donna che sta leggendo l’articolo sa di cosa parlo…
La via della dea inizia con il risveglio del potere femminile.

Risvegliarsi consiste nel radicarsi a quel nucleo caldo e profondo che c’è in ogni donna.
Quando la donna è lontana da questo fulcro tutto diventa difficile, perché vive disconnessa da se stessa.
Una donna “addormentata” tipicamente non ha chiarezza su
- partner e uomini
- ciò che vuole dalla vita
- relazioni affettive
- scelte migliori riguardo al lavoro
- educazione dei figli
- realizzazione dei propri obiettivi
Quando invece una donna ritrova la sua femminilità, acquista autostima, forza, capacità di guarigione, intuizione, capacità di amare davvero, senza soffrire o farci calpestare, sicurezza, lungimiranza.
Il culto della Dea è finalizzato a riportare equilibrio nella femminilità di ogni donna.
Richiama e risveglia la forza dell’energia femminile.
E’ una forza naturale, selvaggia e amorevole, che guida i cicli della Terra.
Così ogni donna, tramite la via della Dea, può risvegliarsi e riconoscersi come tale.
Imparare a seguire i suoi cicli, accettare anche i lati più oscuri e selvaggi di sè.

Solo in questo modo, infatti, una donna può risvegliare tutti i suoi poteri.
“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell’io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un’apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”
CLARISSA PINKOLA ESTÉS – donne che corrono coi lupi
A tutti coloro che cercano un risveglio consiglio questo magico libro:
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Shakti e la via della Dea dai mille volti
Shakti, Lakshmi, Sarasvati, Uma, Parvati, Durga, Kali, Annapurna, Sita, Tara, Gayatri, Sati, Uma..
Tanti nomi diversi per altrettante espressioni della Dea, manifestazioni di una femminilità dalle tante forme.
In India la Dea gode di un vastissimo culto.
L’India è uno di quei rari luoghi in cui, nella nostra epoca, la Dea è ancora presente e oggetto di culto.
Si mostra nell’induismo con volti e figure diverse, pur essendo in qualche modo sempre una, l’antica Dea, Devi.
Shakti è energia e azione, è una forza dinamica, che non ha inizio né fine, che si trasforma continuamente restando sempre la stessa – è l’eterna danza degli elementi, il movimento degli atomi e dell’universo.

Nella maggior parte delle raffigurazioni, è rappresentata fusa con Shiva in una figura unica di cui Shakti è il lato sinistro.
La via della Dea nel mondo
Anche in Sud America la Dea Madre è venerata.
La Pachamama, Madre Terra in lingua Quechua, è venerata tutt’oggi, seppur si tratta di un culto pre-colombiano.
Sempre in Sud America esiste un’altra figura, la curandera, che da sempre mi affascina, dopo aver letto questo magnifico libro:
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La curandera è l’emblema della Donna Risvegliata.
Nell’immaginario tipico, si tratta di una figura che vive a contatto con la terra, che rispetta le forze della natura e che a loro volta rispettano e riconoscono lei, nella sua integrità di spirito.
Si tratta di una donna, spesso di origine andina, che ha imparato ad amare così tanto se stessa da essere in grado di amare coloro che incontra.

Il termine stesso lo evoca.
Curandera, ovvero colei che ha imparato a prendersi cura di sé e del mondo circostante, nelle sue infinite e meravigliose manifestazioni.
Come intraprendere la via della Dea
La via della Dea conduce la donna a riscoprire il suo potere personale, la sua determinazione, l’amore per se stessa.
Per farlo è necessario partire dal corpo, guarendolo e ricominciando a trattarlo come un sacro tempio.
Attraverso la danza, i suoni ancestrali, la connessione con la natura, l’accettazione dei cicli.

Il trascorrere frenetico del quotidiano ha allontanato la donna dalla sua sensibilità, dalla sua parte magico-creativa.
Per riconnettersi è necessario perdonare, riconoscere e lasciare andare, quel che deve essere liberato, e accogliere quel che è pronto ad arrivare.
Tutto questo ritrovandosi in antiche storie, genuine sensazioni e specchiandosi negli occhi di Donne vicine e lontane, per aiutarsi, accompagnarsi e riscoprirsi insieme, l’una accanto e di fronte all’altra, nel cerchio della sorellanza.
La sorellanza è la forza più grande nella via della Dea.
Chi ha avuto la fortuna di trovare amiche di sangue già lo sa.
Per chi non ha avuto tale fortuna, è tempo di aprirsi e fidarsi delle altre Donne.
Buona fortuna anime lente,
Pat
2 comments
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Thank you so much!