“Inspira, e Dio ti si avvicina. Tieni il respiro, e Dio rimane con te. Espira, e ti avvicini a Dio. Tieni l’espirazione, e ti arrendi a Dio.”
Tirumalai Krishnamacharya
Quando con Bennini dovevamo scegliere la descrizione personale da pubblicare su TwoSlowSouls, ci ho dovuto pensare un bel po’.
Alla fine ho scelto “Anima lenta che respira“.
Ho pensato che fosse, in questo momento, l’attributo più giusto per il mio attuale viaggio.
Prima di iniziare questo viaggio attraverso la consapevolezza, non mi ero mai interessata al sottile mondo del respiro.
Cosa è il Pranayama
Secondo uno dei più autorevoli testi di Raja Yoga, gli Yoga Sutra di Patanjali, il Pranayama costituisce
uno degli otto passi dello yoga.
Patanjali descrive il pranayama come l’insieme delle tecniche di regolazione di inspirazione, espirazione e ritenzione, attraverso le quali la forza vitale è attivata e regolata.
Se vi interessa approfondire gli Yoga Sutra, vi lascio il manuale di riferimento qui sotto:
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Come sempre, proviamo ad addentrarci nell’etimologia sanscrita del termine.
PRANAYAMA:
- PRANA: “energia vitale”
- YAMA: “controllo” o “espansione”
Come si intuisce, non si tratta solo delle tecniche di respirazione utilizzate dallo Yoga,.
Più in generale, il Pranayama è il meccanismo attraverso cui è possibile assorbire e controllare il prana, ovvero l’energia vitale
L’obiettivo è rendere la mente stabile, forte, tranquilla e risvegliarne le potenzialità latenti.
Il Prana: l’energia vitale
Il prana non è soltanto respiro.
Per Prana si intende, intende, “energia, o soffio vitale”.
Secondo una visione mistica, si tratta dell’energia vitale che scorre all’interno di ogni essere.
Il prana è qualcosa che tutti gli esseri viventi possiedono e che “assorbono” dall’universo, dove risiede la fonte cosmica di prana.
Infatti, oltre al mero ossigeno, attraverso il respiro assorbiamo anche la “vita”.
Per questo motivo secondo la medicina cinese il respiro equivale ad un nutriente, in quanto attraverso di esso possiamo inspirare prana e migliorare la salute.
Il Prana rappresenta la nostra fonte di sostentamento.
La principale sorgente di prana è in assoluto l’aria che respiriamo, ma in realtà lo assorbiamo anche dai cibi e dalle bevande.
Per questo nello Yoga viene attribuita una grande importanza all’igiene del naso e della lingua, ad una lenta masticazione e, ovviamente, ad una efficace respirazione.
I benefici

Così come il corpo e la mente sono legati tra loro, allo stesso modo il respiro e la mente sono due entità inseparabili.
Avrete notato che quando la mente subisce uno shock, il respiro diviene veloce e superficiale.
Quando la mente è rilassata, anche il respiro è lento e profondo.
Svariate ricerche scientifiche hanno documentato i benefici di una pratica regolare della respirazione profonda che includono:
- la riduzione dell’ansia e della depressione
- la stabilizzazione della pressione sanguigna
- l’aumento dei livelli di energia
- il rilassamento muscolare
- la riduzione dei sentimenti di stress e sopraffazione
- equilibra il sistema ghiandolare.
- rinforza il sistema immunitario.
Insomma, imparare a controllare il respiro e divernine consapevoli, è molto più importante di quanto si possa pensare, per tutto il sistema psico-fisico.
Ricordiamo, inoltre, che la respirazione controllata durante la pratica yoga, è uno degli aspetti che distingue lo yoga da tutte le altre pratiche fisiche.
Solo grazie ad una respirazione adeguata, le asana si riempiono di intelligenza”
B. K. S. Iyengar
Eseguire il Pranayama
L’ottima notizia è che tutti possono eseguire il pranayama, non ci sono limiti!
A differenza di altri processi involontari, come ad esempio la digestione, la respirazione è, infatti, un atto involontario con il quale possiamo in qualche modo interagire.
Possiamo così decidere di respirare in modo più o meno profondo, o addirittura arrestare il respiro per un breve periodo.
Prima di avvicinarsi alle varie tecniche di pranayama, è bene imparare a equilibrare il respiro, uniformando i tempi di inspiro ed espiro.
Dopo esservi esercitati, durante la giornata, a osservare ed equilibrare il respiro per un po’ di giorni, si può passare alla prova delle tecniche.
In generale, gli esercizi di pranayama si eseguono seduti in una posizione meditativa, a gambe incociate, mezzo loto o loto.
Se dovesse risultare scomodo potete anche sedervi su una sedia con le piante dei piedi appoggiate a terra.
Le tipologie di Pranayama
Esistono moltissimi tipi di pranayama, ognuno con funzioni differenti.
Li analizzeremo, qui nel blog, piano, piano, uno ad uno.
Vediamo i principali:
- Respirazione yogica completa: calmante e rilassante, perfetta per quando ci sente nervosi
- Nadi shodhana: respiro a narici alternate, riequilibrante
- Ujjayi: respiro del vittorioso a glottide socchiusa, dona focalizzazione, radicamento e aiuta a combattere l’insonnia
- Bhastrika e Kapalabhati: respiri riscaldanti, donano energia, svuotano la mente e aumentano la temperatura corporea
- Shitali: respiro rinfrescante, aiuta a raffreddare il corpo e la mente
Nei prossimi giorni pubblicheremo un po’ di informazioni su ognuno di loro.
Se avete dubbi, scrivetemi qui sotto!
Buona fortuna anime lente e mi raccomando…respirate!
A presto,
Pat