Quando le bugie ci insegano chi siamo.
Per molto tempo non ho detto ciò che pensavo, né penso sempre ciò che dico, e se invero mi accade talvolta di dire la verità, la nascondo tra tante menzogne che è difficile scoprirla.
Niccolò Macchiavelli
Il Diario delle Bugie serve per annotare le proprie bugie.
Scriverle ci aiuta a vedere meglio chi siamo, a capire le nostre debolezze, e forse anche i nostri desideri.
Buongiorno Anime Lente!
Oggi mi trovo a scrivere di un argomento serio, un po’ spinoso e per certi versi controverso: le bugie.
Ma vorrei provare a trattare questo tema da un altro punto di vista, diverso da quello morale, perché non è sempre il modo migliore di valutare il nostro modo di essere, e nemmeno quello più utile.
Proviamo a dire una grande verità.
Tutti mentiamo, chi più chi meno.
Tutti ci siamo ritrovati a sentire uscire dalla nostra bocca una non verità, a volte quasi in maniera inconsapevole e sembrerebbe autonoma.
Pat, nel suo ultimo articolo, ci ha spiegato bene perché, e anche se è difficile, dovremmo imparare a dire la verità.
Ma la realtà è che in questo mondo, tra convenzioni sociali e momenti di difesa, è sempre complesso e quanto mai anomalo.
Siamo bombardati dall’ideologia del falso, dell’apparire, del non conviene, del non sta bene.
Rendersi paladini della verità a tutti i costi è sempre una faccenda complicata, seppur non impossibile.
Spesso con Pat, che a onor di cronaca si impegna moltissimo in questa sua battaglia personale, mi ritrovo a discutere su come poter dire verità che sono scomode.
In ambienti come il lavoro, spesso è necessario sottostare all’apparenza delle buone maniere e all’asservimento. Ecco che spesso questi sono sinonimo di bugie e omissioni.
Sono altresì convinta che non sempre sia possibile dire la verità a tutti i costi.
Sebbene ci sia una grande abbondanza di “preferisco una dura verità ad una bugia” la realtà è che non appena la si dice capiamo di aver deluso la persona, che ci aveva richiesto questo gesto di coraggio.
Come direbbero Pat e gli antichi Yogi, Ahimsa domina su Satya.
Lo so, bugie e verità sono un argomento difficile e io non voglio giudicare nulla.
Anche perché mentirei a tirarmi fuori da questo argomento. Riguarda anche me.
Tante volte mi sono ritrovata a giustificare le mie bugie con le solite scuse: non volevo ferire, sarebbe stato troppo maleducato dire quello che pensavo, non accettazione e così via.
Ma oggi accantono tutto questo, e lo lascio pavidamente alle parole di Pat, ben più saggia di me.
Oggi voglio parlare delle uniche bugie utili e dell’unica persona a cui non si dovrebbe mai mentire: noi stessi.
Mentire a noi stessi non solo è inutile, ma del tutto controproducente.
Tutti i sistemi di accettazione, difesa e controllo che fanno uscire bugie dalla nostra bocca sono solo dannosi.
Perché mentire a se stessi porta solo a non conoscersi e a prendere strade che non si riveleranno mai giuste.
Ma come sempre, e questo è un grande sollievo per me, per ogni storia ci sono diverse chiavi di lettura.
Le bugie che diciamo sono UTILI.
Perché?
Perché se le analizziamo con sincerità e tranquillità d’animo, consapevoli, sono un potente mezzo di auto conoscenza.
Sapere perché mentiamo e su cosa ci dà la cifra di quali siano i nostri pensieri, i nostri desideri più reconditi e i motivi per cui a volte sentiamo il bisogno di nasconderci e difenderci dietro al labile muro di una bugia.
L’ho fatto tante volte anche io.
Ne sono consapevole.
Costruivo maschere e personalità per essere accettata, esageravo su situazioni solo per avere una motivazione per mollare, omettevo o rinnegavo sentimenti per i quali mi sarei sentita giudicata.
Risultato?
Beh, esistevano diverse Bennini, quella vera però era persa per strada.
Non vi voglio nascondere, in tutta sincerità, che è stato un lavoro duro e doloroso quello di andare lungo la strada per ritrovare i pezzi di me lasciati qua e là.
Dura ancora oggi, chissà quando finirà.
Il momento migliore di questi ultimi anni, così meravigliosamente complicati della mia vita, è stato quando ho deciso che non avrei mentito a me stessa.
Quando ho capito di dover essere indulgente con le mie paure e le mie insicurezze e semplicemente accettarle.
- Non voglio vivere per lavorare: va bene
- Non mi sento sempre bene con me stessa: va bene
- Non mi diverte la socialità forzata: va bene
- Non sono sempre gentile: va bene
- Non sono forte: va bene.
Non sempre sono in grado per accettarmi per quello che sono.
Le proprie aspettative sono spesso le più difficili da accondiscendere, ma sapere chi sono mi aiuta a migliorarmi.
In questo senso analizzare le mie bugie mi ha aiutato a capirmi, come?
Scrivendole.
Il Diario delle Bugie
Tenere un diario aggiornato delle proprie bugie più frequenti ci mostrerà le nostre paure, insicurezze e, a volte, i nostri desideri.
Annotare i momenti in cui sentiamo di non poter avere scampo se non mentendo, tutte quelle esagerazioni iperboliche che utilizziamo ci mostrerà semplicemente chi siamo.
Come scrivere un Diario delle Bugie
“Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di sé stessi.”
Arthur Schopenhauer
Come sempre nel journaling, la strada migliore è quella di seguire le proprie inclinazioni.
Io, personalmente, sono una che funziona bene tra liste e schemi.
Se so dove devo scrivere cosa, i processi mi risultano più facili ed immediati.
A mano libera mi perdo tra le storie che scrivo e immagino, mentre qui serve puntualità e sincerità, che è una virtù di precisione.
Il mio consiglio è quello semplicemente di annotare a fine giornata le bugie che dette.
Un ottimo modo è quello di farlo dopo il tuo diario della gratitudine!
Dopo qualche tempo noterai degli schemi all’interno delle tue bugie.
Si mente, infatti, solitamente sempre per gli stessi motivi, o nelle stesse situazioni.
Utilizza il diario delle bugie per capirti meglio, ne vale sempre la pena.
Inoltre, trasformare qualcosa di sbagliato in qualcosa di utile, è pur sempre un tentativo di rimediare all’errore che stiamo commettendo.
Infatti quando individuiamo i motivi che ci spingono a mentire, a volte possono essere proprio delle persone, tendiamo a voler cambiare questo processo.
Proprio in virtù del fatto che siamo più consapevoli, e il processo di accettazione è iniziato.
Non sentiremo più il bisogno di nasconderci e quindi le bugie, lentamente, cesseranno.
Se anche tu, come me, funzioni su modelli prestabiliti e ordinati lascio QUI un modello che puoi scaricare subito per metterti alla prova!
Buona strada anime lente.
E grazie come sempre per aver letto fino a qui,
Bennini