“Preparare il cibo con cura e mangiare in tranquillità”
Principio Buddhista dell’atto di cucinare
Disclaimer per tutte le anime belle che leggeranno l’articolo: si parlerà di una come praticare la non violenza in cucina, di Natale vegetariani, e della Cucina Gentile. Non vi arrabbiate, ma provate.
E’ iniziato Dicembre.
Questo mese porta con sé il senso di voler essere più gentili, più, per così dire, buoni.
E’ il mese in cui ci sforziamo di più per sopportare con animo tutti i contrattempi della vita e siamo più predisposti verso gli altri.
E’ quasi Natale e questo, in qualche modo magico, ci rende più consapevoli.
Io amo follemente il Natale, da sempre.
Sono una di quelle che fa l’albero troppo presto e addobba ogni angolo di casa.
Ma il luogo dove da sempre il Natale si manifesta con più forza è la cucina.
Cioccolata, cannella, zenzero, secondi piatti da capogiro ed elaboratissime prove per il pranzo del 25, da sempre a casa della Nonna Lenita, riempiono i miei pomeriggi e le mie serate.
Oggi però non ci saranno ricette di arrosti e faraone ripiene al brasato.
Solo la storia di come il mio Natale sia diventato gentile e caratterizzato da cucina vegetariana.
Sento da qui gli sbuffi e le risatine sotto i denti di chi sta leggendo: un Natale vegetariano? no.
Eppure questo dovrebbe essere il senso di questo periodo, come ci ha spiegato Pat nel suo articolo di questa settimana, praticare la non violenza ci aiuta a vivere in modo più sano e gioioso!
Quando in cucina si pratica la non violenza ci si prende soprattutto cura di coloro per i quali stiamo cucinando, anche di noi stessi.
Ma partiamo dall’inizio.
Mi sono avvicinata a questo tipo di cucina dopo il mio primo viaggio in Corea del Sud.
Una delle tappe del nostro itinerario era la visita ad un monastero Buddhista, sopra la città di Busan.
Non potrei descrivere a parole la meravigliosa e straordinaria atmosfera di quel luogo.
La serenità che sembrava permeare tutta la fitta foresta che si doveva attraversare per arrivare alle sue porte.
L’incredibile gentilezza di quegli uomini e donne dalla testa rasata che avevano la calma sul volto. Come quella del fiume che finalmente si ricongiunge al mare.
Io, grastronauta incallita, volevo provare la così chiamata “Cucina del Tempio”, ovvero la cucina che i monaci preparano per i loro pasti, che ha l’obiettivo di calmare la mente e nutrire l’anima.
La cucina di stampo Buddhista è vegetariana, poiché i monaci praticano il principio della non violenza.
Ma non è solo questo.
Alla base dell’atto di cucinare c’è la consapevolezza dell’atto del cucinare.
Mi spiego meglio.
LA CUCINA DEL TEMPIO:
Ci sono poche regole da seguire quando si tratta di cucina del Tempio o come piace chiamarla a me “La Cucina Gentile“:
- Prepara il cibo con cura
- Rispetta i tempi della cucina
- Mangia Lentamente
- Condividila con gli altri
PREPARA IL CIBO CON CURA
Quando si cucina bisogna allontanare i cattivi pensieri, e concentrarsi sul nostro atto che è un dono per colui che lo riceverà.
Bisogna, inoltre, essere grati, perché quello sarà il nostro modo di dire grazie e celebrare i nostri commensali, e noi stessi.
Praticare la gentilezza in cucina è un atto di cura consapevole verso il mondo.
Non è anche questo lo spirito del Natale? Ci si riunisce attorno ad una lunga tavola e si festeggia con le persone che amiamo, perchè ci amiamo.
RISPETTA I TEMPI DELLA CUCINA

Questa regola si riferisce al fatto che ogni cosa in natura ha i suoi tempi, e così funziona anche la cucina.
Bisogna rallentare. Eh sì anche qui.
Lasciare che il brodo sobbolla lentamente, che le verdure cuociano piano e che il lievito si armonizzi con la farina.
Siate consapevoli di tutti quei processi, e contemplateli, sono i passi che portano alla fine del sentiero del piatto.
Passo dopo Passo, lentamente.
MANGIA LENTAMENTE
Rallentare aiuta a godersi al meglio il pasto che abbiamo preparato, ne scopriremo nuovi sapori e nuove angolazioni.
La nostra attenzione sarà diretta certamente al cibo, ma soprattutto a chi lo sta condividendo con noi.
CONDIVIDILA CON GLI ALTRI
Cucinare come atto di gentilezza di per sè solo verso noi stessi non avrebbe molto senso, no?
Il condividere è alla base della Cucina del Tempio.
Il Monaco incaricato della cucina prepara i pasti per tutti.
il suo cucinare è così la sua preghiera di gratitudine che dà al mondo, diventa il suo modo di dire Grazie.
Bello vero?
Non è un percorso facile, e diciamolo noi non siamo monaci.
Nella vita di tutti i giorni non abbiamo il tempo, e le forze.. o forse si?
Pensate alla vostra mamma, nonna, o papà che la sera da piccoli vi preparava il vostro piatto preferito e vi guardava mangiarlo ed era felice solo perché vi piaceva.
Eccola qui la cucina Gentile, l’abbiamo sperimentata tutti almeno una volta, e probabilmente custodita tra i nostri ricordi più preziosi.
Arriva Natale e tutti vogliamo essere migliori, un po’ più buoni, iniziate in cucina!
Provate per queste feste a sostiuire qualche piatto tradizionale nella sua forma gentile, io intanto vi lascio qualche inizio..
Un brodo fatto dalle bucce di verdure, e un dolce super vegetale ma super Natalizio!
Come sempre grazie di aver letto fino a qui Anime Belle,
Bennini.
RICETTA DEL BRODO DI BUCCE DI VERDURA

INGREDIENTI
- un pugno di bucce di verdura
- 2 bicchieri e ½ di acqua
PREPARAZIONE
- Cuocete a fuoco lentissimo l’acqua fredda con le bucce di verdura.
- Raggiunti i 70 gradi levate dal fuoco e scolate. Più bucce usate e più sarà gustoso.
Io per quello di Natale che servirà come base per zuppe e un brodo “depurativo” per il 26 sera (…) aggiungo anche: alloro, salvia, bacche di ginepro, chiodi di garofano, pepe cubeb e pepe rosa.
Se si ha bisogno di un effetto digestivo le bucce di zenzero sono perfette!
N.B. per fare questo brodo utilizzate solo verdure da buccia edibile e non trattate mi raccomando!
RICETTA DELLA MOUSSE DI ZUCCA E CIOCCOLATO

INGREDIENTI (per 4-5 persone)
- 400 g di polpa di zucca cotta al forno*
- 100 g di cioccolato extra fondente
- 50-60 ml di latte d’avena (o di riso o di cocco)
- 8-9 datteri medjoul
PER SERVIRE
- yogurt vegetale di cocco o di soia (o normale per la versione non vegan)
- vaniglia
- melagrana
- granola
- biscotti pan di zenzero sbriciolati
PREPARAZIONE
- Dopo aver cotto la zucca a 170gradi per almeno mezz’ora, o fino a quando la polpa non verrà via con il cucchiaio, fate fondere il cioccolato a bagno maria lentamente.
- Nel frattempo che il cioccolato si scoglie, frullate la polpa di zucca con i datteri e il latte che avete scelto, fino ad ottenere una crema liscia. E’ ora di aggiungere il cioccolato!
- Per la presentazione avete diverse strade, uno stampo grande da mettere come show stopper sul tavolo dove tutti potranno affondare il proprio cucchiaio, degli stampini singoli o bicchieri.
- Io per ora che l’ho dovuta fare per prova 🙂 ho scelto i bicchieri, ma sta alla vostra fantasia!
- Ricordate solo di foderare gli stampi prima di versare la crema!
Questa crema deve riposare almeno mezz’ora in frigorifero per ricompattarsi.
Alla fine potete aggiungere il vostro topping preferito, il mio?
Melograno e biscotti pan di zenzero sbriciolati!
Ma yogurt vegetale, o panna dall’acqua faba, con granola sono sempre una coppiata vincente!