“Il corpo non è rigido, la mente è rigida!”
K. Pattabhi Jois
Ashtanga Vinyasa Yoga: cosa è?
Entrando in uno studio yoga, sarà facile trovare una classe di Ashtanga Vinyasa.
Ma di cosa si tratta?

L’Ashtanga Vinyasa Yoga è uno stile yoga dinamico e vigoroso, molto diffuso qui in occidente.
Per me è una sicurezza.
E, a proposito di ROUTINE…
E’ la mia buona abitudine yoga settimanale.
Parlo di routine perché l’Ashtanga segue una sequenza di asana fissa, la serie.
Esistono 6 serie di Ashtanga, con livelli crescenti di difficoltà.
Io, personalmente, pratico la prima serie (e vi assicuro che già non è poco :)).
Per fortuna anche Sri K. Pattabhi Jois, colui che ha portato in occidente questa splendida pratica, era solito dire:
“First series is very important, second series is some what important, advanced series are for show”.
Sri K. Pattabhi Jois
Dunque, da yogini non specializzata in Ashtanga, mi accontento di affinare la mia prima serie 😛
Ma entriamo meglio nei risvolti di questo stile.
Un po’ di storia
L’Ashtanga Vinyasa Yoga è un metodo codificato da Sri Krishnamacharya agli inizi del secolo scorso.
E’ stato reso noto a noi occidentali da uno dei suoi allievi Patthabi Jois.
Oggi è uno degli stili più amati e praticati, qui in occidente.
Krishnamacharya ha scoperto questo metodo dinamico e potente pratica in un manoscritto chiamato YOGA KORUNTA scritto da Vamana Rishi, ritrovato nella biblioteca di Mysore.
Questa pratica è considerata antichissima e tradizionale.
Pensate che usava essere praticato dai giovani del palazzo del Maharaja di Mysore.
Insomma…
L’Ashtanga ci aiuta a sfatare il mito dello yoga come disciplina da donne!
I principi dell’Ashtanga Vinyasa Yoga

La pratica del Ashtanga segue quattro principi fondamentali:
- VINYASA: la sincronicità tra respiro e movimento, ad ogni movimento corrisponde un respiro
- RESPIRO UJJAYI: il respiro “sonoro” del vittorioso, che abbiamo già descritto QUI
- BANDHA: chiusure o contrazioni fisiche volontarie che servono a canalizzare il respiro e l’energia pranica ad esso collegata (li approfondiremo)
- DRISHTI: durante la pratica, lo sguardo è direzionato e focalizzato in 9 precisi punti
La pratica della prima serie
Come abbiamo visto, l’Ashtanga viene praticato in serie.
Le serie sono sequenze fisse di posizioni.
Oggi vedremo la prima serie, già di per sè parecchio impegnativa.
La pratica della prima serie di Ashtanga si può suddividere in 4 parti:

- SURYA NAMASKARA: 3 i saluti al sole A e 3 B, per riscaldare corpo e mente
- SEQUENZA IN PIEDI: le fondamenta della pratica
- SEQUENZA DA SEDUTI: i piegamenti in avanti, collegati tra loro dal movimento Vinyasa e conclusi con Urdhva Dhanurasana (posizione del ponte) eseguito almeno 3 volte e seguito da Pashimottanasa (posizione della pinza)
- SEQUENZA FINALE DI CHIUSURA: fondamentali per calmare il sistema psicofisico e portare equilibrio a tutte le ghiandole endocrine
Insomma possiamo affermare sicuramente che la prima serie Ashtanga è una pratica completa!
Il suo obiettivo è portare equilibrio a tutto il sistema psicofisico e risvegliare il prana, l’energia vitale che scorre dentro il corpo.
Voglia di provarla?
Vi lascio qui il link a un video del maestro Shri K. Pattabhi Jois, che la guida per alcuni suoi alunni (in sanscrito):
E qui di seguito un manuale per addentrarvi in questa magnifica pratica:
![]() |
Se avete dubbi, scrivetemi nei commenti qui sotto.
Buona fortuna anime lente!
A presto,
Pat